Campionato della bugia

(Mauro Biani)

Nel 1850 Frédéric Bastiat pubblicava “Ciò che si vede e ciò che non si vede” in cui illustrava l’ovvio principio che se un imprenditore era stato abile a ricavare un utile da un investimento, nessuno avrebbe potuto reinvestire meglio di lui; per cui è illusorio che lo Stato, sottraendo utili a questo imprenditore, sia in grado di meglio reinvestirli. Centosettanta anni dopo, pontificando dal  Congresso della Società Europea di Cardiologia, Supermario Draghi insiste nell’eresia del lavoro che nasce per  legge:  “i sussidi vanno canalizzati in quei settori che possono creare nuovi posti di lavoro”. A Le Piastre si è svolto il 2 agosto il Campionato Italiano della Bugia, vinto per il settore radiofonico dal pistoiese Massimo Caviglia, per il settore disegnatori da Emilio Guazzone, per il settore scrittori da Giuseppe Taro. Abolito il settore banchieri centrali, perché dicono tutti le stesse bugie.

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