La parabola degli schiavi “giusti”.

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(Massy)

C’era una volta un padrone crudele, che ogni tanto, senza alcun motivo, si divertiva a mettere i suoi schiavi in fila ed a frustarli senza alcun motivo: dieci frustate l’uno. Uno schiavo furbo, piccolo di statura, abilmente riusciva a “barare”: non visto, passava nella parte della fila di quelli che già erano stati frustati. Un giorno il padrone  scoprì il trucco e chiese agli altri schiavi: “Secondo voi ora io cosa dovrei fare, per giustizia?”.  Gli schiavi stolti, invece di chiedere di non essere più ingiustamente frustati, risposero: “Anche il piccolino deve beccasi le sue frustate!” C’era una volta un tiranno insaziabile che spolpava con le tasse più assurde i malcapitati sudditi , lasciando loro una parte dei soldi, quanto bastava per tirare a campare (e continuare a pagare tasse). Alcuni sudditi, furbi, avevano trovato il modo di ingannare il tiranno e di non pagare alcune di queste tasse. Quando il tiranno se ne accorse, per atteggiarsi a giusto sovrano, chiamò in piazza tutti e chiese: “Secondo voi, cosa dovrei fare, per giustizia?”. E la folla, invece di chiedere che anche a tutti gli altri venissero ridotte le tasse, rispose in coro: “Pagare tutti! Pagare tutti!”

2 pensieri riguardo “La parabola degli schiavi “giusti”.

  1. Come sempre piccante e attuale. Leggo sempre con un grande piacere. Squarci di una folle società eternamente insoddisfatta. Complimenti.

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