(Altan)
L’asta tra gli operatori telefonici in Italia per le nuove frequenze 5G ha (per ora) raggiunto circa 6 miliardi di euro (Wind 3 miliardi, Vodafone 1,1, Iiad 1,1 Fastweb 0,36, Tim 2,2). Il Governo, dopo aver deciso “che l’aria è dello Stato” (quindi di tutti noi), ci ha anche evitato la preoccupazione di come spendere tutti questi (nostri) soldi: il Vicepresidente del Consiglio ha dichiarato che gli introiti in parte (bontà sua) andranno a riduzione del debito pubblico (cioè nostro), in parte “andranno investiti in nuove tecnologie” (cioè a beneficio delle stesse società telefoniche). I sindacati del settore, a loro volta, hanno ritenuto opportuno metter becco sull’opportunità di investire nell’acquisto delle frequenze tutti questi soldi (soldi delle società telefoniche e non dei sindacati).
A Napoli c’è un detto: “Fa ‘o grande c’a sacca ‘ell’ati” (Fa il grande con la tasca altrui): il Governo fa il grande coi soldi nostri, i sindacati fanno i grandi coi soldi nostri e delle società telefoniche.